venerdi' 13 febbraio, uscita con fratello in una gelida notte new yorkese a inizio del ponte per President Day (Happy Presidence, Mr. President!).
dove per il concerto di semi-addio dei clap your hands say yeah hai i primi biglietti in prima fila della tua vita, grazie a fidanzata ex ballerina. peraltro nella venue piu' bella del tri-state. dove scopri che la cantante degli alla-fine-dignitosissimi-chairlift, si quelli dello spot dell'ipod nano, e' una donna molto bella, anche per quelle orecchie a sventola. dove vedi un primo concerto godibile poi: le sonorita' quasi da italodisco e quel synth zuccheratissimo mi hanno piu' volte catapultato in pieno clima vacanze di natale (il primo, quello con la sandrelli).
dove tuo fratello fa una della gaffes piu' belle della storia (to be continued).
dove vedi il gruppo del tuo disco preferito del 2005 far letteralmente impazzire, cantare, ballare, pomiciare, saltare, e soprattutto battere le mani dicendo yeah, il calorosissimo pubblico di brooklyn. dove pensi che quel disco di esordio resta uno dei piu' bei dischi del decennio ed e' un peccato che i cinque brooklynites si prendano una lunga pausa di riflessione. dove addirittura pensi che alcune canzoni del bruttino e disastroso secondo some loud thunder, dal vivo, proprio bruttine non sono.
dove te ne torni felice a manhattan, con tuo fratello che parte dopodomani e ti dispiace tantissimo, ma queste due settimane di lui qua sono state divertenti, belle, intense... da fratelli che vivono lontano e non dovrebbero.
dove giungi alla conclusione del il vero lower east side e' oramai sotto delancey (che sopra delancey, insomma fino ad houston, e' diventato un parco giochi) ed e' proprio sempre ancora bellissimo, misterioso, badass cool, etc. etc. etc.
dove mangi un'ottima trota in un ottimo ristorante austriaco che manco conoscevi e dove ti raggiungono i compari vic e stevie (che sostiene di avere vinto 87 milioni di dollari alla lotteria, salvo poi scoprire alle sei di mattina che il jackpot e' nel frattempo salito a 107 milioni...).
dove poi vai allo sweet paradise (la cui barista vince a mani basse il premio migliori boobs di barista new yorkese) che e' forse uno dei tre migliori bar a downtown (quando ripassate da nyc, vi ci porto, ricordatemelo).
dove dopo avere visto hipsters ballare da hipsters i soliti noti (mgmt, jackson five, justice, stooges, new order, etc. etc.), vai a vedere altri hipsters ballare da hipsters i suddetti soliti noti alla serata "trash" allo studio della webster hall.
dove, al piano piu' alto alla webster hall, "mette i dischi" (trad.: accende ableton e schiaccia play o mette un cd e schiaccia play e poi muove un sacco di manopole) il buon saviero dei justice, davanti a folla oceanica di nyu kids, ulteriori hipsters, zarri, fratelli (nel senso brothers), fratello, vic, stevie, me etc. etc.
dove, anche questa seconda volta che vede saverio dei justice "mettere i dischi", pensa come il nostro abbia una cultura musicale straordinaria. dove saverio lo fa divertire (anche se pensa sia un po' uncool mettere i propri pezzi (pezzi che sente tipo per la terza volta nella stessa serata in tre differenti dancefloors...) anche se i kids ne vanno matti e webster hall rischia di crollare su phantom pt. II. dove addirittura saverio mette una delle mie canzoni preferite per una late night danzereccia a nyc.
dove poi continuo a bere ancora tante, tante birre e la memoria si annebbia ma chissa' se mi ritorna...
(to be continued)