martedì 27 novembre 2007

Moscow I love you but you're bringing me down

Dovrei parlare un po' di Mosca, lo so, ma che diavolo volete che vi dica se non un ammasso di impressioni qua e la’? Se e’ pero’ questo che volete, perche’ altro proprio non saprei dire (non saprei nemmeno parlare in modo coerente e strutturato di Milano, pensa un po’), queste sono le cose che sono andato dicendomi con piu' frequenza nel corso di questi due mesi:

· Non sorridere mai. Fai il duro. Ti viene bene in fondo: tutti sti anni di good karma newyorkese ti stavano rendendo piu’ fesso di un ospite di Buona Domenica. Gira con il grugno di Tony Soprano e sarai trattato decentemente. La gente che sorride ed e’ gentile viene trattata malissimo; no bullshit: la vita e’ dura e sorridere e’ da superficiali.

· Non adirarti se, mentre cammini in strada, in un bar, in un club, vieni preso a spallate da gente che non fa il minimo sforzo per evitarti. E’ cosi’ che si fa. Come sopra, adeguati al costume locale e vedrai che ci proverai anche gusto a prenderli a spallate; in fondo tanti anni di pogo saranno pure serviti a qualcosa, no?

· Li ammiri perche’ hanno un modo tutto loro di fare pub crawling. Dalla cinque del pomeriggio in poi, vedi per le strade uomini e donne di ogni eta’ ed estrazione sociale deambulare per le strade con un drink in mano: birra, energy drink, Smirnoff ice, Bacardi breezer, fiaschette varie, bottigliette di vodka, whisky, rum. Camminano, chiaccherano, fanno l’aperitivo per la strada. Economico e pratico. Del resto – momento di imparaticcio, thx Lonely Planet – l’Islam non fece breccia secoli e secoli fa perche’ il di allora regnante si rifiuto’ di privare il proprio popolo dell’alcool.

· Mettiti il cuore in pace che quello che indossi non da lavoro e’ la cosa piu’ out che una persona potrebbe mettersi da ste parti, dove lo stile vagamente minimalista non fa figo ma soltanto pezzente. Qui e’ rimasto tutto al 1983; o meglio, qui si stanno godendo il loro 1983 e non hanno intenzione di abbandonarlo neanche per sogno. Per cui adeguati ad essere squadrato con fare sprezzante da dei cafoni che neanche i gioiellieri di Valenza Po.

· Della musica hai gia’ detto che qui e’ un po’ la capitale mondiale dello schifo. Gente che invita James Murphy a fare il DJ e non gli riserva nemmeno il ruolo di headliner. E tanto lui non si scompone: ride, balla sul palco mentre i New Young Pony Club fanno la cover di Pump Up The Jam e poi fa ballare tutti, come al solito, con della musica clamorosa che solo lui.

· Ti passano accanto le ventenni piu’ arrapate del pianeta (prima che si diano una calmata e decidano di diventare delle zarine pure loro). Il che sarebbe ovviamente una figata (e lo e’ per un fracco di gente), se non fossi gia’ occupato. Invece e’ una bella tortura, che’ donne che ti toccano il culo manco fossi Paul Banks mentre tu non puoi reagire non e’ una cosa poi cosi’ divertente. A tacere di simil modelle che passano mentre chiaccheri colla tua fidanzata e ti fanno l’occhiolino. Poi scopri che il bar in cima alla torre del tuo albergo, uno dei migliori della citta’, ha un rapporto troie / resto del mondo di 4 a 1. Quasi come l’Ippopotamo di Fantozzi, per capirci.

· Resti sempre senza parole, a meta’ tra il divertito e il terrorizzato, se pensi che con dei pilastri di civilta’ cosi’ solidi, nell’ordine, questi sono riusciti a: cacciare Napoleone a calci; regalare all’umanita’ i migliori romanzieri dell’800; vincere una guerra mondiale; cambiare l’ordine mondiale con una rivoluzione tutto sommato assurda (ma ai primi del secolo scorso, come peraltro di questo secolo, davano tutti un puo’ fuori di matto); sterminare una buona parte della popolazione, ora per punizione, ora per incapacita’, ora perche’ non avevano altro da fare (per inciso: il busto di Peppino Stalin e' sempre stabile nella Piazza Rossa); vincere un’altra guerra mondiale; impegnarsi in un’altra guerra che a rigor di logica avrebbero dovuto vincere a mani basse; iniziare a fare un po’ schifo; farsi umiliare persino da rocky quattro e collassare in sei minuti; essere terra di nessuno per dieci anni buoni, con una sfilza di ladri e assassini che pigliano il potere; perdere pure una guerra intestina; diventare terra di quell’unico che, mentre prevaleva nella rivincita di quella guerra intestina, ha cercato in qualche modo di contenere quei ladri e assassini, alleandosi con alcuni, segandone altri; incazzarsi di brutto con il resto del mondo per avere irriso loro, la loro nuova ricchezza e il loro gusto per lo sfarzo cafone e fine a se stesso; e in tutto cio’ non avere mai, ma nemmeno per un secondo, pensato che la democrazia e il pluralismo fossero cose che valesse minimamente la pena perseguire.

Alla fine archiviero' il tutto come un momento strano ma in fondo interessante della mia vita: ho vissuto in un posto completamente assurdo, con bottiglie di greco di tufo vendute al ristorante per 130 dollari e tassisti che mi hanno fatto fare il giro della citta’ con meno di 10 dollari (ma con una probabilita’ di morte, mutilazione o invalidita’ permanente che ogni volta si aggira tra il 20 e il 30 per cento). Non so se mi manchera', e anzi non lo penso proprio (sto sinceramente considerando di baciare il suolo di JFK al ritorno), ma di certo sara' stata un'esperienza e avro' di che ammorbare il prossimo coi miei racconti.
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Ma tranquilli, sul blog questa lenzuolata basta e avanza.

7 commenti:

  1. ci sono argomenti che vorrei approfondire. ti aspetto.

    icepack

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  2. Matte, la descrizione che hai fatto dei Russi coincide esattamente con la nostra imitazione di vari anni fa...

    Sao café

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  3. Ma in Russia ascoltano ancora Toto Cutugno e Pupo?

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  4. Sao Cafe': dici facevo bene a starmene a casa che non ho imparato nulla di nuovo?

    Federico: Pupo non l'ho sentito. Toto Cutugno, si' e di brutto: va moltissimo nelle tre ore di tragitto citta'-aeroporto (che distano solo 40 km ...).

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  5. tempo fa ho letto qualche riga su vice che spiegava un po' qual era l'andazzo.

    l'invasione di russi - arricchiti in maniera poco limpida - sta arrivando pure dalle mie parti: gli amici che lavorano in alberghi e ristoranti mi regalano spesso chicche di cafoneria tanto pura da fare il giro completo.

    ma, dato che pagano in contanti, nessuno si scompone più di tanto...

    cmq non dare il posto di headliner a james murphy significa non aver capito un cazzo!

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  6. Ormai questo blog spopola. Ho appena ricevuto una telefonata in cui mi si consigliava di leggere l' ultimo pezzo su mosca. Clap clap clap clap!!!!
    francesca

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  7. è che secondo me abbiamo lettori di qualità (di certo, non una quantità di lettori).

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