lunedì 10 settembre 2007

Death of a Party


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Alle 4am di questa domenica mattina, si e' chiusa l'ultima nottata di Misshapes, probabilmente il party piu' importante che New York City ha conosciuto in questo decennio, sicuramente quello che piu' ha fatto parlare di se' (se ne accenno' qui). Per chi volesse farsi un'idea di cos'e' stato, come e' nato, chi sono e che faranno i suoi tre djs e promotori, rimando a questo articolo del New York Magazine. Io non sono mai stato un assiduo frequentatore, premetto. Ma come tutte le celebrities che muoiono, e' doveroso buttare giu' qualche pensiero, che senno' che ci stanno a fare i bloggers.
Misshapes nacque dopo una festa di capodanno di tre roommates: Leigh (minorenne quando l'avventura parti'; oggi, a 23 anni, e' considerata una delle giovani piu' potenti di Manhattan, con svariati stilisti a contendersela), Geo (il "trent-reznoresque" disfunctional kid di Toronto, appassionato di "fucked-up" streetwear, mente e businessman della ciurma) e Greg (il bravo ragazzo del gruppo, col padre dentista che cura tutti e tre). A quella festa di capodanno si presentarono circa trecento persone che, la leggenda racconta, ebbero "the best time ever". Cosi' i tre decidettero di fare le cose sul serio, fuori casa. Il botto avvenne piu' o meno subito. Dopo poche settimane il party inizio' a fare parlare di se', merito di guest appearances di gente tipo Boy George e i The Rapture. Nei mesi successivi i tre misshapers vengono affiancati in consolle da Jarvis Cocker (sua una delle prefazioni al libro che celebra il party), The Killers, Carlos D, Axl Rose, nonche', nell'anno d'oro 2005, Madonna.
Che e' stato Misshapes? Nella citta' in cui tutti da un paio di decenni si lamentano della fine dei fasti che la resero celebre a cavallo tra fine sessanta e meta' ottanta (tra i vari motivi, a scelta: la scomparsa di Warhol, la comparsa di Giuliani, l'AIDS, la svendita buonista di Sex and the City, la gentrification, il voler imitare L.A.), Misshapes ha fatto tornare in mente l'epoca d'oro dello Studio 54. Certo, cambiano molte cose: il tipo di folla (formata essenzialmente da street kids e ben diversa dall'international jet set dello Studio), la scala, assai minore e cosi' piu' cozy (Misshapes e' stato ospitato da venues molto piccole: l'oggi defunto Luke & Leroy e il Don Hill's), la musica (non piu', ovviamente, la neonata disco, bensi' indie, post-punk, new-wave, britpop, electro, sixties). Ma le somiglianze sono molte: gay e straight sotto lo stesso capannone (perche' isolarsi e' da frat house e militanze varie che sono distanti anni luce da New York), artisti e fan, potenti e perdenti, bellezza, bravura, fama e lussuria, oltre agli immancabili alcol e droga. Il tutto partendo da un'offerta musicale che gia' da un decennio buono si trovava in citta' (Motherfucker, Tiswas, The Box, etc.) e non solo: queste cose si sentono un po' dappertutto e tutti influenzano tutti (nel novembre 2004 portai Geo di Misshapes al Rocket di Milano e il nostro impazzi' per l'accostamento di Samantha Fox ai Joy Division - poi ti chiedi perche' ho abbandonato Milano ...).
Chissa' quale diventera' il prossimo rock and roll party di downtown. Di sicuro qualche cosa prima o poi saltera' fuori, speriamo vagamente originale (non bisogna illudersi pero': e' pieno di proposte, ma tutte piu' o meno identiche). Difficile comunque immaginare che il nuovo party riesca far parlare di se' come Misshapes, che ha goduto di una copertura mediatica enorme. Il che in fondo e' un bene, 'che lontano da scenesters e riflettori mainstream questa citta' ha sempre dato creativamente il proprio meglio. Forse.

6 commenti:

  1. io Geo (di cui ho ancora la spilletta col cuore) me lo ricordo appeso a una pertica nell'imitazione 'briaca di Juri Chechi

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  2. Io mi ricordo di serate MisShapes a Londra qualche anno fa, sempre misto straight e non, sempre in localini, sempre con musica di quei generi lì. Probabilmente hanno anche esportato il marchio :)

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  3. Si'. Andarono anche al Plastic se non sbaglio.

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  4. Tutte cagate. Roba inutile. Roba che fanno anche a Jesolo o a Scandicci...Basta avere una frangettina, dei pantaloni attillati, delle Nike old school e avere l'aria di Nico morta cent'anni fa grassa ad Ibiza soffocata dal caldo...

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  6. nessuno ha parlato di roba utile. di certo questi faranno un bel po' di utili negli anni a venire, ma immagino che con la formuletta di cui sopra ne farai un fracco anche tu. ciao

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