Altro che quel carrozzone oramai esausto della settimana del design. Finalmente Milano riacquisisce la centralita' artistica che le spetta con i Vitaminic Days organizzati dagli amici della crew di Vitaminic. Dal 18 maggio al 6 giugno, sui palchi di alcuni dei migliori locali della scena indie e undergound di Milano (Casa 139, Circolo Magnolia, Music Drome, Rocket, Bitte) si alterneranno bands ed artisti che piu' hanno fatto parlare di se' nell'ultimo paio d'anni. Si tratta dei nomi che giravano sulla bocca di tutti al recente SXSW di Austin. E tutti ovviamente ben coccolati dalla stampa (cartacea e in rete) che conta. Sta allo spettatore adesso decidere se la fama e' meritata o meno e da milanese in esilio vi consiglio di non perdere questa opportunita'. Per chi non sta a Milano qualche chilometro e' piu' che giustificato -- gli after show parties organizzati dalla vitaminic crew sono noti per essere superdivertenti.
Ecco una mia personale selezione tra i nomi presenti alla rassegna (qui tutto il programma):
Ecco una mia personale selezione tra i nomi presenti alla rassegna (qui tutto il programma):
- Si parte con l'acclamatissimo Andrew Bird il 18 maggio al Music Drome. Polistrumentista di Chicago, per la verita' in giro da un bel po', con gli ultimi due albums si e' andato ad affermare presso un pubblico sempre piu' vasto. Per capirci, a New York suona in posti tipo la Radio City Music Hall. Il suo ultimo disco ha ottenuto cori di elogi un po' ovunque e finira' in alto alle classifiche di fine anno. Da non perdere per poter poi dire "ah si' quello... l'ho visto dal vivo due anni fa davanti a 150 persone".
- Hatchman Social+ A Classic Education il 20 maggio al Music Drome. NME darlings i primi, punta di diamante della piu' recente scena indie italiana i secondi. Serata molto promettente. Revivalisti gli Hatchman Social, adatti a tutti quelli innamorati del post-punk britannico del primi anni ottanta. Ma molto, molto meglio saranno gli A Classic Education, reduci dalla prima trasferta oltreoceano lo scorso marzo con apparizioni a NYC e al SXSW. Li ho visti in una delle serate newyorkesi e ne sono rimasto assai favorevolmente impressionato. Suonano dal vivo che e' un piacere. E il songwriting e' parecchio solido. Personalmente mi piace di piu' il loro ascendente Broken Social Scene che quello Arcade Fire, ma sono gusti.
- Blank Dogs il 29 maggio alla Casa 139. Non pecco di immodestia se dico che sono stato uno dei primi ad accorgermi di Mike Sniper e del suo bedroom music project Blank Dogs. Lo-Fi meets new-wave. Tanto cupo e oscuro, con noncelati richiami a Joy Division. Incensiti da pezzi da novanta come The Wire, Blank Dogs hanno un disco in uscita a breve, un LP, un EP e una miriade di 12 inches e cassettine alle spalle. Gli ho gia' visti un paio di volte a NY. Tra i giovani sono un cult assoluto (al Market Hotel sono pure finito in un pogo, tu pensa) e personalmente mi hanno fatto da colonna sonora per tutto l'inverno.
- Vivian Girls+The Pains of Being Pure at Heart al Magnolia il primo giugno. Questa si puo' tranquillamente candidare alla serata piu' divertente dell'intera rassegna. Due tra le bands newyorkesi/brooklynites di cui si e' parlato di piu' nei mesi scorsi. Le Vivian Girls fanno un punk melodico e sporco con tanti richiami tra 60's garage/surf (le melodie, le chitarre, i riverberi) e early-90's west-coast punk (three-grrrl band). Mai viste dal vivo (o almeno credo), ma mi si dice assai piacevoli (talune anche d'aspetto). TPOBPAH sono la rivelazione indie-pop dell'anno: pensa a una miscela The Smiths+Black Tambourine+The Vaselines+Belle & Sebastian. LP d'esordio delizioso (e uno dei piu' ascoltati quest'anno dal sottoscritto), il giovane quartetto dal vivo suona da dio e il pubblico balla dal primo all'ultimo pezzo. Divertenti da vedere anche se non si conosce nemmeno una canzone. Promesso.
- Women il 3 giugno al Rocket. Con His Clancyness a supporto (progetto solista di Tom degli A Classic Education), i canadesi Women si presenteranno al Rocket con le loro sonorita' psichedeliche. Visti tre volte dal vivo (ne parlai qui). La prima non mi piacquero, poi il miracolo. Intensissimi dal vivo. Mischiano il post-punk e la psichedelia. Ci sento i Wire, i The Fall, ma anche Syd Barret, i Beatles piu' acidi e (quindi) i Clinic. Il disco d'esordio e' stato consumatissimo da queste parti.
- Wavves il 6 giugno al Bitte (con DJ set filali di Fabio Del Luca e di Enzo Polaroid). Che dire? Nathan Williams, 22enne di San Diego, Ca., e' il personaggio indie piu' hyped dell'annata: il suo noise-pop ha conquistato i tastemakers che contano. A ragione? A torto? Ci sono varie scuole di pensiero, nessuna delle quali ha un winning argument... All'attivo ci sono gia' due dischi (molto molto buoni), criminosamente intitolati Wavves e Wavvves (per mesi, quando avevosolo il primo, mi sono chiesto dove minchia fossero certe canzoni di cui tutti parlavano). Fate voi.
Non potendoci essere saro' curiosissimo di sapere l'esito di questi super promettenti Vitaminic Days. Di certo faro' di tutto per convincere friends & family ad accorrere numerosi (mio padre a 74 anni suonati ha visto e apprezzato i Primal Scream a NY, che cacchio vi credete). I miei complimenti ancora alla Vitaminic crew, che con grande passione e creativita' sta promuovendo eventi di ampio respiro internazionale, quelli insomma "che non sembra nemmeno di essere a Milano" (ergo parecchio milanesi, nella miglior accezione che il termine possa avere).
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